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domenica 1 dicembre 2019

Alto Cilento: grandi disagi per la chiusura della strada provinciale 439

Ancora forti disagi per le popolazioni dell'Alto Cilento

 

Molte sono le lamentele e le proteste dei cittadini per la chiusura della strada Isca-Tufolo. Infatti con l'ordinanza n.611, il responsabile  del settore viabilità della Provincia di Salerno  ha chiuso totalmente al traffico un tratto della strada provinciale 439, creando gravi disagi, soprattutto  alle popolazioni dei comuni di Piaggine, Laurino, Valle dell'Angelo e Sacco.
Ben vengano i lavori di rifacimento del fondo stradale dissestato da anni, ma questi  potrebbero effettuarsi senza creare ulteriori problemi.  I cittadini dei suddetti paesi infatti sono costretti a seguire percorsi alternativi raddoppiando quasi  i tempi di percorrenza. Tutto ciò crea grossi disagi non solo a coloro che devono raggiungere la stazione più vicina  o la provincia, ma soprattutto  agli studenti  che quotidianamente frequentano  gli istituti di Rocca d'Aspide o di Capaccio ed, a maggior ragione, alle ambulanze  che dovrebbero raggiungere l'ospedale di Rocca d'Aspide nel più breve tempo possibile , pena la vita stessa delle persone trasportate.
 Per tutti i motivi addotti, non bisognava chiudere totalmente al traffico la strada Isca-Tufolo, ma adottare l'apertura a senso unico alternato o aggirare l'ostacolo utilizzando i terreni limitrofi.
Speriamo che i Sindaci dei comuni interessati vogliano farsi promotori delle esigenze dei propri concittadini e vogliano intervenire presso gli organi competenti per la risoluzione del problema  , soprattutto per alleviare le sofferenze del popolo cilentano anche in considerazione del fatto che la data di chiusura dei lavori prevista per il 9 febbraio 2020 potrebbe protrarsi ancora per molto tempo.
                                                                                                                                                           P.G.

mercoledì 6 novembre 2019

Lo scippo ai danni del Meridione





Ci risiamo; risale all'Unità d'Italia lo scippo ai danni del Sud, da allora la situazione non sembra sia cambiata granché e tutto perché, a parere di un discreto numero di politici che hanno esercitato ed esercitano il potere, i meridionali sarebbero meno virtuosi della gente del Nord.
Al danno, la beffa e la colpa non è da ricercarsi solo nel razzismo strumentale dei politici del Nord, ma anche nell'omertà, nell'egoismo o nel menefreghismo dei politici italiani in genere.
Eh si, perché al depauperamento del Sud, secondo un'indagine di Report, contribuisce la mancata applicazione della legge sul federalismo fiscale( 2009) a firma di Roberto Calderoli.
Secondo tale legge, lo Stato avrebbe dovuto garantire i "livelli essenziali di prestazioni" ossia i servizi essenziali a cui hanno diritto tutti i cittadini italiani(Lep) e, nell'erogare i soldi pubblici, si sarebbe dovuto calcolare il "fabbisogno standard" di ogni cittadino . Ciò non è stato fatto, anzi i fabbisogni dei cittadini sono stati calcolati secondo il criterio della spesa storica" tanto spendi, tanto ti viene riconosciuto dallo Stato", pertanto si è acuita la disparità tra il Sud ed il Nord del paese.  Chi stabilisce i fabbisogni è il SOSE (Soluzioni per il sistema economico) creato dal ministero dell'economia e delle finanze e dalla banca d'Italia. Secondo i criteri del SOSE, di fronte  ad una spesa media pro capite di 67 euro,  ad un Emiliano spettano 10 euro in più, ad un calabrese 31 euro in meno e ad un Campano 35 euro in meno,  secondo una variabile regionale detta "dummy" che significa pagliaccio . Secondo questi fantasiosi ingranaggi, i politici hanno creato sperequazioni per cui, in base al fatto di essere residente in una regione piuttosto che in un'altra, ti spetta di meno e ciò fa si che per diversi comuni del sud, sebbene popolosi,  il fabbisogno riconosciuto è 0,00 e di conseguenza i comuni del Sud continuano a ricevere molti milioni di meno rispetto al Nord.
Non aver applicato i Lep ,secondo il conduttore di Report "Ranucci", significa non solo non aver applicato la legge, ma  anche condannare un territorio ad una maledizione storica, impedire ad un amministratore virtuoso di offrire istruzione, assistenza ai più deboli, di generare lavoro.
Chi ha stabilito questi criteri, dettati dal consigliere economico di Renzi, è una società pubblica.
 ...E intanto gli altri politici stavano a guardare o erano "assenti". ...E per il futuro cosa faranno?
....Chi c'è batta un colpo!

lunedì 7 ottobre 2019

Piaggine- Protesta ad oltranza: don Loreto non celebra Messa perché la chiesa è vuota.


Piaggine-Seconda domenica di astensione dal rito religioso


I fedeli protestano: don Loreto lascia la chiesa
Molti e diversificati sono gli appelli che il popolo di Piaggine rivolge al vescovo di Vallo della Lucania affinché receda dalla decisione di affidare a don Loreto-già parroco di Campora e Laurino- le parrocchie di Piaggine e Valle dell'Angelo. Lo stesso sindaco Guglielmo Vairo, condividendo le motivazioni dei propri cittadini, convoca un consiglio comunale per discutere dell'argomento e, successivamente, si reca, con una delegazione di cui fanno parte anche alcuni consiglieri dell'opposizione, dal vicario del vescovo per perorare la causa dei fedeli.
L'incontro si conclude in nulla di fatto, anzi il vicario don Cosimo, che già a Piaggine aveva invitato i fedeli a "rimboccarsi le maniche e fare qualcosa" da buoni battezzati, invita ad accettare don Loreto ed a presenziare ai riti religiosi adducendo come giustificazione il fatto che la diocesi non dispone di un numero di sacerdoti tale da poterne destinare uno per ogni paese.
La comunità non ci sta, ritiene di essere stata già penalizzata nel passato, che senza una sicura, costante guida spirituale, il paese possa ripiombare nel buio della routine quotidiana, fatta di riti  freddi e formali. 
Don John, che era stato alla guida della parrocchia per solo poche settimane, era riuscito ad accendere nei cuori dei fedeli una luce di speranza, era riuscito ad entrare in sintonia con le persone ed a regalare loro una parola di conforto, a permeare l'atmosfera di un caldo afflato di umanità : perché il vescovo l'ha avocato a sé senza neanche permettergli di salutare i fedeli? Perché destinarlo a Rocca d'Aspide dove già c'è un sacerdote?
In un paese destinato ad un veloce decremento demografico,  che ha sofferto e soffre il fenomeno dell'emigrazione, dove c'è un elevatissimo tasso di disoccupazione, dove vengono meno i servizi essenziali, dove ci si sente distanti mille miglia dal capoluogo poiché le strade provinciali si stanno trasformando in tortuose mulattiere; in tale contesto l'indifferenza della chiesa viene vissuto come l'ennesimo colpo di grazia.
I popolo non ci sta  e,per la seconda domenica,diserta la funzione religiosa, non entra in chiesa e don Loreto, dopo aver atteso invano 40 minuti, esce dalla chiesa vuota,senza aver celebrato messa, mentre i fedeli , sotto un cielo plumbeo e piovigginoso intonano inni religiosi.
Non sappiamo quale sarà la conclusione di questa vicenda, ma comunque vada il popolo di Piaggine ne uscirà vincitore perché ha saputo unirsi, lasciando da parte i settarismi, perché è stato tenace e solidale nel perseguire obiettivi che appartengono a tutta la comunità e non al singolo.
                                                                                                                                    P.G.



giovedì 3 ottobre 2019

Don John: un po' di storia

Frammenti di storia: il parroco calciatore

 Da quando don John è giunto in Italia unanimi sono le lodi per il suo apostolato.didascalia
Da infocilento:
Don John, il parroco calciatore. Quando Don John, giovane prete di origini colombiane e reggente della parrocchia di Stella Cilento, qualche settimana fa, con la maglietta numero 13 dell'A.R. Stella Cilento, ha fatto il suo esordio ufficiale, in una partita del campionato provinciale di seconda categoria, in pochi credevano a ciò che stava accadendo.
E, invece, padre John Fredy Gutierrez Sanchez, è stato regolarmente tesserato dalla prima squadra di calcio del piccolo centro cilentano, diretta dal presidente Valerio Gozza, e la domenica, dopo aver celebrato messa, viene convocato e si unisce ai suoi compagni di squadra. Quella per il calcio è "una passione nata quando ero in seminario nel mio paese " afferma con orgoglio don John " e, oggi, grazie ai cittadini di Stella Cilento riesco a portare avanti". Padre John, 28 anni, scende in campo con la maglia numero 13 per la sua forte devozione a San Antonio da Padova e preferisce giocare in attacco, seguendo, forse, le orme del suo connazionale e concittadino Asprilla, attaccante del Parma degli anni '90, nativo del suo stesso paese, Tulua Valle. Tifa Juventus e segue con ammirazione il difensore dell'Inter Cordoba, per il suo impegno verso la Colombia. Durante la settimana, don John partecipa agli allenamenti con grande impegno, sudando e correndo avanti e indietro per il campo. Lo scorso dieci dicembre, quindi, fa l'esordio ufficiale a Futani, con la sua squadra in svantaggio di quattro gol e con un uomo in meno, a dieci minuti dal termine. "E' stata una bellissima esperienza entrare in campo e giocare " ricorda il parroco " prima per me e, poi, per la gente che non riusciva a credere che un prete potesse giocare". Anche il Vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, Mons. Giuseppe Rocco Favale, ha accolto con favore la scelta di padre John. "Il nostro Vescovo tiene moltissimo alla promozione dello sport nei seminari e attraverso gli oratori " spiega " So che mi prende in giro per qualche chilo di troppo e per la mia forma atletica non eccellente". Poi, don John, afferma che la sua scelta deve servire anche "per far capire che il sacerdote è una persona come le altre, è un amico e che è possibile portare la parola di Dio attraverso il contatto diretto con la gente. Oltre alla Chiesa ci sono anche altri momenti importanti per crescere, come ad esempio lo sport. Da quando ho cominciato a giocare la gente e i giovani in particolare si sono avvicinati ulteriormente alla messa domenicale e ai sacramenti". Il sogno, magari, è fare un gol in campionato. "Spero di riuscire anche a fare un gol prima del termine del campionato" è l'augurio del parroco di Stella Cilento." Mi diverto molto a giocare anche se non mi ritengo all'altezza dei miei compagni di squadra". In paese tutti fanno il tifo e vogliono molto bene a padre John, arrivato due anni fa per coprire il ruolo di don Salvatore Merola, storico parroco di Stella Cilento. "Don John si sta muovendo bene nella nostra comunità e fa sentire forte la sua presenza ", afferma Gerardo Miglino, che è anche uno dei dirigenti della A.R. Stella Cilento . Si è integrato bene e ha già provveduto a rispolverare il convento di San Bernardino dove ha creato un oratorio. In un paese intero che gioca a calcio era logico che anche il nostro parroco scendesse in campo. Voglio evidenziare che nel nostro comune, che ha appena 800 residenti, esistono ben tre squadre di calcio, quelle ufficiali di seconda e terza categoria, più un'altra squadra non ufficiale formata anche da ex calciatori, e con tanti giovani che si stanno facendo largo. La presenza nella nostra squadra di don John rende ancora più composti gli atteggiamenti dei nostri calciatori e anche le sconfitte più amare vengono accettate in maniera diversa". 
Giuseppe Feo








mercoledì 2 ottobre 2019

Brooklin- Lettera di un' italoamericana piagginese al vescovo di Vallo della Lucania

La mia chiesa è molto piccola e modesta, ma il parroco con i suoi modi ne fa' un tesoro

Sua Eccellenza monsignor Miniero
Mi chiamo Alba. Ho trascorso la mia fanciullezza a Piaggine prima di trasferirmi con la mia famiglia a Brooklin, New York dove vivo da molti anni.
Sto seguendo quello che sta avvenendo a Piaggine con interesse e sono sconcertata per ciò che accade ai fedeli affidati alla sua diocesi che si trovano in una situazione di disagio. Da quello che ho letto e visto Lei è irremovibile nella sua decisione, ma così facendo, anche se non lo è, mostra di essere superbo.
La gente di Piaggine è gente della sua diocesi, quindi anche gente sua perciò sarebbe opportuno  trattare la sua propria gente con un po' di rispetto, compassione e comprensione. 
Lei però non ha ritenuto i fedeli degni di una spiegazione, magari recandosi di persona a  Piaggine! Forse le cose si potevano risolvere con una semplice visita ed un po' di rispetto! Oppure poteva mandare il vicario il cui compito è quello di essere intermediario tra i fedeli e il vescovo!
 Perché non è andato a Piaggine a parlare con i fedeli, ad ascoltare quello che avevano da dire e forse anche pacificarli? Anche se alla fine Don John non poteva rimanere almeno i fedeli si meritavano quel rispetto!
 Io sono nella Parrocchia di Brooklyn/Queens con il Vescovo Nicola Di Marzio. Il Vescovo della diocesi di Bridgeport, Most Reverend Frank Caggiano, che ha studiato a Roma, è’ stato parroco della mia parrocchia per un paio di anni. Li conosco bene e vedo come loro trattano la loro gente. La differenza mi ha lasciata totalmente scioccata. Si sa bene che la Chiesa, sta attraversando un periodo molto triste: chiese che un tempo erano colme, adesso contano pochissima gente ed io penso che ciò è dovuto anche al fatto che coloro che hanno il compito di gestire la chiesa dovrebbero essere più umili e non mortificare le persone, altrimenti Gesù piange. Se ha la saggezza di ascoltare e di andare incontro ai desideri ed ai problemi della sua gente, forse il rispetto tornerà non solo per Lei ma anche verso la Chiesa in generale.
                            Cordialmente Alba Tramontano

domenica 29 settembre 2019

Piaggine- La protesta continua: chiesa deserta per don Loreto che si insedia.






Piagginesi in piazza durante l'insediamento di don Loreto.


E' ancora vivo nei cuori dei fedeli il ricordo di don John  che nel mese di agosto aveva sostituito il vecchio parroco don Aniello che da tempo faticava a portare il fardello dell'esercizio sacerdotale.
Il nuovo parroco era entrato immediatamente in sintonia con la comunità di Piaggine, ma dopo poche settimane il vescovo lo richiama in diocesi sostituendolo con don Loreto che è già a capo delle parrocchie di Laurino e Campora a cui si aggiungono quelle di Piaggine e Valle dell'Angelo.  I fedeli non accettano la decisione di Sua Eccellenza don Miniero e fanno striscioni,  petizioni e veglie di protesta affinché il vescovo receda da quanto stabilito. La Curia risponde col silenzio e non ascolta le ragioni di un paese che, oberato da problemi di ordine economico e sociale, avrebbe bisogno di un parroco che potesse dedicarsi almeno ai più bisognosi e non limitarsi alle funzioni liturgiche di routine. Per questi motivi i fedeli decidono di continuare la protesta ad oltranza ed alla prima messa di insediamento, questo pomeriggio, disertano in  massa e rimangono in piazza. Il vicario del vescovo don Cosimo chiede ai fedeli di entrare in chiesa, ma essi si rifiutano e pacificamente, in segno di protesta, restano in piazza, mentre in chiesa entra il sindaco del paese Guglielmo Vairo per chiarire le motivazioni della protesta.
Sui social si scatena l'applauso e la solidarietà soprattutto da parte degli emigrati "chiainari", mentre un sentimento di delusione e di amarezza pervade tutta la comunità di Piaggine per le modalità in cui si è svolta l'intera vicenda!
                                       Gilda





mercoledì 25 settembre 2019

Bavaglio per i fedeli di Piaggine

Sequestrata chiesa e campanile per mettere il bavaglio alla comunità di Piaggine


Da settimane, al suono della campana, la comunità di Piaggine si ritrovava a pregare in chiesa  e si appellava al buon cuore del vescovo della diocesi di Vallo della Lucania perché non rimuovesse don
A Roma striscione di solidarietà per  don John
John dalla parrocchia di Piaggine. 
Don John, che aveva saputo entrare in sintonia con i fedeli ed accendere nuove speranze di riscatto spirituale e sociale, sarebbe stato trasferito dopo solo un mese dalla nomina. 
Mentre preghiere e canti si levavano al Cielo, un cupo silenzio, premonitore di cattivi presagi, aleggiava sui fedeli. Infatti sua Eccellenza don Ciro Miniero decide di destituire  don John  e di nominare parroco di Piaggine don Loreto che è già a capo delle parrocchie di Laurino e Campora. Il popolo di Piaggine, deluso ed amareggiato, cerca di far sentire la propria voce tramite i mass-media e si appella  al Papa con una missiva. Ancora una volta: silenzio da parte delle gerarchie ecclesiastiche; anzi per tutta risposta si mettono i lucchetti alla porta ed al cancello della chiesa per impedire le veglie di preghiera e per imbavagliare chi protesta pacificamente. Il popolo di Piaggine, sconcertato si chiede il perché succede tutto ciò, perchè don Loreto dovrebbe essere più degno o maggiormente capace di don John e perché accetta di sostituirsi ad un suo "fratello"; dov'è il rispetto e l'amore cristiano; quali sono i giochi di potere della Curia. Il popolo di Piaggine sa che Iddio è onnipresente e sa che lo ascolta anche dalla sala polifunzionale del Conune, dove si reca per continuare la veglia di preghiere e di protesta e dove, con dignità, mostra che, nel terzo millennio, è assurdo che qualcuno possa imbavagliarlo togliendogli il diritto di essere vero cristiano. 
                                                                                                                                            Gilda

sabato 21 settembre 2019

Fiaccolata per don John a Piaggine

 Grande e quasi inaspettata la partecipazione della popolazione di Piaggine alla fiaccolata per don John.                                                                    


La chiesa gremita di fedeli di ogni età si svuota per dar luogo alla processione che si snoda per le vie del paese illuminate a notte. Ognuno di noi, credente o no ,ha ritenuto opportuno dare il proprio contributo ed essere presente per chiedere pacificamente al vescovo di Vallo di non rimuovere don John dalla parrocchia di Piaggine . Si reputa infatti che il nuovo parroco possa dare un valido contributo per l' edificazione cristiana  di tutto il popolo piagginese ed avvicinare alla chiesa coloro che da tempo hanno dimenticato di santificare le feste.
Genera stupore il coinvolgimento, l'unione e la determinazione dimostrata da un popolo che è sempre stato diviso su tutto e che di fronte ai poteri forti ha fatto sempre retromarcia.
Non credo che tale comportamento sia dovuto ad un miracolo, ma, come spera la maggior parte delle persone, ad una crescita, ad una maturazione  e presa di coscienza della realtà della propria condizione e di quella della propria zona; alla consapevolezza che solo se si rimane uniti tutti si possono superare gli ostacoli ed ottenere buoni risultati. Il mio auspicio  ed augurio è: semper ad maiora!
          Gilda

giovedì 19 settembre 2019

Don John: una ventata di speranza per Piaggine


Agosto 2019

I

L'arrivo del nuovo parroco don John squarcia le tenebre di indifferenza ed immobilismo che offusca il cielo di Piaggine e suscita una ventata di nuove speranze e spirito d'iniziativa.
Il parroco, che sostituisce il vecchio Don Aniello, offre un  modello di liturgia basato su progetti ed attività che suscitano nuovo entusiasmo nella popolazione con la quale egli entra immediatamente in sintonia conquistando il cuore di grandi e piccini.
Dopo un mese dall'incarico, il vescovo di Vallo della Lucania Mons. Ciro Miniero decide, senza dare spiegazioni, di rimuovere don John inviandolo a Rocca d'Aspide e di affidare la parrocchia di Piaggine e Valle dell'Angelo a don Loreto che  è già a capo delle chiese di Laurino e di Campora.
Appresa la cattiva notizia, il paese, mortificato, temendo di ripiombare nel buio, invita  il Sindaco ad intercedere presso il vescovo affinché receda dalla propria decisione...ma  non vede soddisfatta la propria richiesta. Intraprende pertanto un'azione di protesta pacifica attuando veglie di preghiera in chiesa, coinvolge giornali e TV e fa una raccolta di firme con lettera di petizione al vescovo perché non separi il popolo di Piaggine e Valle dell'Angelo dal pastore in cui si riconosce e nel quale ha riposto tanti auspici per il futuro sociale dei propri figli. 
Piaggine è un paese che è stato lasciato nel più totale abbandono dalle allettanti e false promesse dei politici. Pur vantando molteplici risorse paesaggistiche, risente di una massiccia emigrazione giovanile e di conseguente invecchiamento e decremento demografico. Non riesce a decollare oltre che per mancanza di capitali da investire anche perché il turismo è ostacolato  da strade tortuose e dissestate.
Dimenticati dal mondo, si sperava almeno di non essere abbandonati da Dio o meglio dalla Curia e ... invece no: Sua Eccellenza Ciro Miniero sembra irremovibile e domenica 29 settembre  don John saluterà i fedeli di Piaggine!
Speriamo proprio che il nostro vescovo riveda i suoi piani poiché il popolo di Piaggine si ritiene tradito e nuove proteste si "avvisano" all'orizzonte.
                                                                          Gilda

martedì 17 settembre 2019

Piaggine 2019: Processione di Santa Filomena- Parte terza con novena



NOVENA DI SANTA FILOMENA




 Rosario antico e vecchi inni sacri dedicati alla Santa.

In tempi lontani, quando io ero ancora una fanciulla, ricordo che, in ogni vicinato del paese, la sera all'imbrunire, le donne adulte, le giovinette e le ragazzine si riunivano nei giorni precedenti la festa per "dire la novena". Ci si sedeva sugli scalini di un'abitazione ritenuta idonea ad accogliere più persone ed una donna maggiormente esperta conduceva le preghiere iniziando : 
In nome del Padre, del Figlio e  dello Spirito Santo


Poi tutti cantavano il Padre nostro antico:                     

Patre nostru piccrillu
jangu russu e ricciulillu
ccu na vesta tricquinella
Gesu miu quantu si bellu.

Vola , vola core miu, 
vammi trova Gesù miu,
m'hai ferito, m'hai rubito,
m'hai rubato il cor, Gesù!
Voglio amar Maria Gesù




Seguiva  il rosario rappresentato dalla seguente nenia ripetuta dieci volte.


Un gruppo  di donne intonava:                                                                                

N cielu n c'è na dunzella
ch'è preziosa e bella;
è chiena r(e) virtù:
è Santa Filomena , 
la sposa r Gesù.

Un altro gruppo rispondeva:

Oh Santa Filomena 
ch'al ciel ti consacrasti,
soffristi martirii e pene,
verso Dio ti votasti,
prega per noi Gesù!

Dopo aver cantato dieci volte la nenia, ossia dopo ogni posta si recitava "Padre nostro piccrillu"...
Il tutto si ripeteva per cinque poste, come avviene per il Rosario normale. Alla fine si cantava la seguente

Salve Regina                                                                                                                                                                  Salve del cielo Regina
Madre pietosa a noi
proteggi i figli tuoi
oh madre re pietà!

Pietà re l'alme noste
dolcezza re chi t'ama
speranza re chi brama
la bella eternità!

Alziamo a te la voce
d'Eva infelice ,figli
esuli nei perigli,
 ricorriamo a te.

In questa valle orrenda
di pianto e di dolore
coi gemiti nel cuore
ti domandiamo mercè.

A noi rivolgi sguardi,                                                        nostra avvocata sei, 
noi siamo indegni e rei,
ma siam tuoi figli ancor!

Coi sguardi tuoi pietosi
dai lume ai peccatori,
accendi i nuovi ardori 
nel cuor dei giusti ognor.

Dall'infelice esilio
guidaci al cielo sireno,
il frutto del tuo seno
Gesù ci mostra un dì.

Regina re clemenza,                                                        Tu sei la madre mia,
dolcissima Maria 
noi speriamo così.

Così speriamo al cielo
unirci tutti quanti
con gli Angeli e coi Santi
per un'eternità.

 Infine si diceva la litania in latino,

Durante la novena in chiesa si cantavano anche le seguenti canzoni:

Inno

Col tuo sembiante angelico, con gli                             
  occhi tuoi brillanti; con le tue
guance rosse, Tu Filomena incanti.
Rit: Ascolta le preghiere del
popolo fedel, oh Filomena ispiraci 
l'angelica virtù.

La spada, l'onta, il carcere in vita
sopportasti ed indi
nell'empireo, t'accolse il re
dei casti.
Rit: Ascolta le preghiere del
popolo fedel, oh Filomena ispiraci
l'angelica virtù.

Del re pagano ed empio, le nozze
rifiutasti, che bimba già le mistiche,                                    con Cristo celebrasti.
Rit: Ascolta le preghiere del
popolo fedel, oh Filomena ispiraci
l'angelica virtù.

Novena:
Verginella a te la palma, tieni in
mano una corona ed al ciel ascolta
e dona a chi chiede il Tuo favor

Sei diletta come giglio, rubiconda
come rosa, sei di Cristo la fida
sposa, sei lo specchio di ogni cor.

Canzoncina                                                                        
Trionfasti oh Filomena, 
dall'inferno e dalla morte.
Fosti pura, costante e forte 
per soffrir il gran martir.

E le nozze rifiutasti
di quel re sì empio e rio.
Per sposarti il mio gran Dio
fosti paga di morir.

Verginella pura e bella ,
di Gesù diletta sposa
Filomena onorosa,
tanto cara al redentor.

Stendi oh Santa la tua mano                                               a favor dei tuoi devoti.
I Piagginesi a Te fan voto
Deh li esaudi per pietà!

Questo popolo in Te confida 
Oh gran Santa a Dio sì cara
i peccati placa e ripara
 alla giustizia del Redentor.


Gloria al patre:
Gloria a vui oh Pataternu
gloria a vui figliol divinu
gloria a vui spiritu bellu
gloria a vui sempe sarà
pe'  'na 'ntiera eternità.

Vedi anche: 


SUPPLICA A SANTA FILOMENA

"Prostrato ai tuoi piedi, o grande e gloriosa Santina, ti porgo  la mia  umile e fervida prece, la preghiera del cuore; accoglila benigna ed ottienimi grazie.
Santa Filomena: prega per me.
Gloria al Padre.
Ho il cuore in tempesta, sento forti i colpi del dolore, la sventura mi opprime, ho bisogno di grazie. Aiutami Tu, esaudisci la mia preghiera.                                                       
Santa Filomena: prega per me.
Gloria al Padre.
Stanco, senza un conforto, privo di speranza, solo, oppresso dalle tribolazioni, da Te ho fiducia di essere esaudito.
Santa Filomena: prega per me.
Gloria al Padre.
Conosco che la causa di tante sventure furono i miei gravissimi peccati; impetrami Tu il perdono, infondimi l'amore a Gesù.
Santa Filomena: prega per me.
Gloria al Padre.                                                                        
Guarda, o Santa, alla mia casa, dà uno sguardo alla mia famiglia, mira con dolce sorriso i tuoi devoti, asciuga le lacrime di tutti, infondi nel mio cuore il raggio della speranza, dà a tutti la pace, la salute e la provvidenza.
Santa Filomena: prega per me.
Gloria al Padre.
Vedi di quante grazie ho bisogno, non mi abbandonare. Tu, che potente sei presso Dio, allontana da me la tristezza e la desolazione. Rendi serena l'anima mia, liberami dai pericoli e dai flagelli; benedici la mia casa, la mia famiglia, i tuoi devoti e fa' che ottenga la desiderata grazia. (Si domandi la grazia...).
O Santa bella, non mi abbandonare e prega per me.
Gloria al Padre.
In virtù dei tuoi martirii, chiedi a Dio per noi pietà."
(3 volte).





Le preghiere e le canzoni sono state offerte dalle seguenti  signore che ringraziamo:
 Petrone Carmela,
 Isoldi Vittoria,
Di Tommaso Giuseppina e
Rizzo Elena.


PS
Tutti coloro che vogliano fornire delle notizie o far pubblicare  preghiere e  canzoni della tradizione di Piaggine o che vogliano apportare delle modifiche , sono pregati di comunicarmelo.
                                                                                               Cordialmente Gilda
                                                                                   













mercoledì 28 agosto 2019

Processione di Santa Filomena a Piaggine 2019- Parte seconda.

BREVE STORIA DI SANTA FILOMENA





Sembra che la storia fosse rivelata ad una religiosa ,nell'anno 1833, dalla Santa stessa con queste parole: “Io sono figlia d’un Re della Grecia. I miei genitori erano sterili. Capitò fra noi un medico Romano chiamato Publio. I miei genitori lo fecero chiamare per conoscere da qual causa venisse la loro sterilità.
Questo medico era cristiano.<< Sire - rispose a mio Padre- se  volete aver figli, dovete ricevere il santo Battesimo ed abbracciare la Religione Cattolica>>. I miei parenti subito acconsentiro-no; si fecero istruire e ricevettero il santo Battesimo. Un anno dopo io nacqui, e mi posero il nome di Filomena. A questo fatto molte famiglie del regno si fecero Cattoliche. 

Io cresceva con l’educazione cristiana e di 5 anni presi la prima Comunione, di 11anni feci a Dio voto di verginità. Pervenuta io a 13 anni, Diocleziano Imperatore intimò guerra al padre mio, che fu costretto di portarsi in Roma per trattare la pace ed evitare la guerra e volle menar seco anche me e mia madre.
Arrivati in Roma trovammo Diocleziano nel palazzo de’ Bagni. Appena mi vide promise al padre mio la pace e la sua protezione, a patto che dovesse dargli me in isposa. Mio padre acconsentì, e ritirateci da lui me ne passò parola, ma io risposi: Non posso, perché ho consacrato a Gesù Cristo la mia verginità.

                                                                          Incessanti preghiere mi fecero mio padre e mia madre, dicendomi: abbi pietà di tuo padre e di tua madre e della tua patria, ed io risposi:" Il mio padre è Dio, la mia patria è il Cielo."
Diocleziano faceva le più calde premure. Mio padre si portò a lui e gli disse: Filomena non vuol maritarsi. L’Imperatore gli disse:" menate qua la giovinetta, la farò persuadere dalle signore romane." Mio padre si vide forzato e mi condusse. L’imperatore mi ricevé con tutt’amabilità, e poi mi consegnò alle signore romane e mio padre insieme con mia madre dovettero ritirarsi. Quelle signore posero ogni studio per persuadermi di accettare le nozze con Diocleziano, ma vedendo la mia fermezza ne fecero conto all’Imperatore, il quale mi volle alla sua presenza e, vedendosi deluso nelle speranze perché io ero inflessibile a tutte le promesse, mi disse: "Non mi vuoi amante, mi sperimenterai tiranno."
Io risposi: "Non vi curo amante, né vi temo tiranno." L’Imperatore infuriato ordinò che fossi chiusa in carcere ed ogni 24 mi faceva portare pane a acqua.
Dopo 37 giorni mi apparve la SS. Vergine e mi disse: "Cara figlia tu resterai ancor 40 giorni in questo carcere e poi sarai esposta a vari martirii; ma l’Arcangelo Gabriele e l’Angelo tuo Custode ti assisteranno e ne uscirai vittoriosa." Compiti i 40 giorni fui esposta nuda alla flagellazione, donde uscita tutta piaghe e mezzo morta mi gettarono in carcere. Ma Iddio presto mi guarì, e il domani mi trovarono affatto sana.
L’Imperatore udendo tutto l’accaduto, mi fece di nuovo interrogare se lo volea per isposo, ma sentendo rinnovarsi il rifiuto montò in maggiore sdegno ed ordinò che fossi saettata.


Di nuovo fui condotta nel carcere tutta ferita e piena di sangue. Al mattino quelli che mi credevano già morta, mi trovarono sana e rubiconda, che cantava salmi in lode di Dio, imperocché la notte fu unto il mio corpo con unguento odorifero da un Angelo, onde restai perfettamente guarita. Allora si ordinò che fossi nuovamente saettata con saette roventi, ma legata appena, fui rapita in estasi e le saette invece di ferire il mio corpo, tornando indietro, uccisero sei saettatori. A questo prodigio per ordine dell’Imperatore fu presa un’ancora, me la legarono al collo e mi gettarono nel Tevere; ma gli Angeli spezzarono le corde dell’ancora e mi fecero passare a piedi asciutti. Il popolo vedendo quest’altro prodigio, incominciò a gridare a’ carnefici: "E’ libera, è libera", ma quelli per paura di popolare rivoluzione mi troncarono la testa." 





Segue parte terza.


martedì 27 agosto 2019

Processione di Santa Filomena a Piaggine 2019-Parte prima: Il culto e le "cente"


Il culto di Santa Filomena a Piaggine




Il culto di Santa Filomena a Piaggine

Statua di Santa Filomena

Santa Filomena, nel piccolo borgo di Piaggine, si festeggia il giorno 23 agosto. Il culto di questa Santa risale a tempi remoti ed è particolarmente sentito dalla popolazione residente ed emigrata, tanto che il paese , nel giorno della festa ed in quelli precedenti, è gremito di turisti principalmente figli di emigrati.
Questa Santa è molto venerata nel nostro paese assieme alla Madonna del Carmine ed a San Nicola che  è il patrono. Prima del giorno dei festeggiamenti, nei vari vicinati, per la novena,  le donne cantano e pregano invocando l'intercessione della Vergine.
Il rito quest'anno è stato celebrato dal nuovo sacerdote don John Fredy Gutierrez Sanchez che ha guidato la processione con molta affabilità e simpatia.
La processione è stata particolarmente ricca di fedeli e ad impreziosirla c'erano oltre alla bellissima statua della Madonna,  le "cente" costruite dalle devote ed il palo  con nastri colorati portati dai bambini vestiti da angioletti  e dalla sig.ra Carmela che ha realizzato il tutto per devozione.

Chiesa di San Nicola

Celebrazione della S.Messa nella chiesa madre




I fedeli assistono al rito della S. Messa

Il palo contornato dagli angioletti

























La "centa"
Le "Cente"

Le cente sono costituite da un telaio in legno  che regge , a forma di barca,  cento candele colorate  ornate di nastri  e fiori
L'origine delle "cente" potrebbe essere collegata a riti pagani legati alla coltivazione del grano, alla mietitura ed alla rinascita della terra. Essa risalirebbe a riti propiziatori rivolti a Cerere (Demetra) , dea della terra e della fertilità , dei raccolti e della nascita. In  onore della dea venivano celebrati i Cerealia: una cerimonia legata al mito di Cerere  che cerca la figlia Proserpina, ricerca rappresentata dal vagabondare di donne che ,vestite di bianco, reggevano una torcia.
Alcuni studiosi fanno risalire l'origine al culto della dea Iside e ritengono che le processioni ed i canti derivino dal "Navigium Isidis" un corteo che portava un'imbarcazione colma di fiori ed offerte varie.
La chiesa cattolica ha assimilato questi riti trraducendoli in eventi liturgici e ciò è avvenuto anche per le "cente" del Cilento e della Lucania.
                                                                         Segue nella parte seconda.