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mercoledì 6 novembre 2019

Lo scippo ai danni del Meridione





Ci risiamo; risale all'Unità d'Italia lo scippo ai danni del Sud, da allora la situazione non sembra sia cambiata granché e tutto perché, a parere di un discreto numero di politici che hanno esercitato ed esercitano il potere, i meridionali sarebbero meno virtuosi della gente del Nord.
Al danno, la beffa e la colpa non è da ricercarsi solo nel razzismo strumentale dei politici del Nord, ma anche nell'omertà, nell'egoismo o nel menefreghismo dei politici italiani in genere.
Eh si, perché al depauperamento del Sud, secondo un'indagine di Report, contribuisce la mancata applicazione della legge sul federalismo fiscale( 2009) a firma di Roberto Calderoli.
Secondo tale legge, lo Stato avrebbe dovuto garantire i "livelli essenziali di prestazioni" ossia i servizi essenziali a cui hanno diritto tutti i cittadini italiani(Lep) e, nell'erogare i soldi pubblici, si sarebbe dovuto calcolare il "fabbisogno standard" di ogni cittadino . Ciò non è stato fatto, anzi i fabbisogni dei cittadini sono stati calcolati secondo il criterio della spesa storica" tanto spendi, tanto ti viene riconosciuto dallo Stato", pertanto si è acuita la disparità tra il Sud ed il Nord del paese.  Chi stabilisce i fabbisogni è il SOSE (Soluzioni per il sistema economico) creato dal ministero dell'economia e delle finanze e dalla banca d'Italia. Secondo i criteri del SOSE, di fronte  ad una spesa media pro capite di 67 euro,  ad un Emiliano spettano 10 euro in più, ad un calabrese 31 euro in meno e ad un Campano 35 euro in meno,  secondo una variabile regionale detta "dummy" che significa pagliaccio . Secondo questi fantasiosi ingranaggi, i politici hanno creato sperequazioni per cui, in base al fatto di essere residente in una regione piuttosto che in un'altra, ti spetta di meno e ciò fa si che per diversi comuni del sud, sebbene popolosi,  il fabbisogno riconosciuto è 0,00 e di conseguenza i comuni del Sud continuano a ricevere molti milioni di meno rispetto al Nord.
Non aver applicato i Lep ,secondo il conduttore di Report "Ranucci", significa non solo non aver applicato la legge, ma  anche condannare un territorio ad una maledizione storica, impedire ad un amministratore virtuoso di offrire istruzione, assistenza ai più deboli, di generare lavoro.
Chi ha stabilito questi criteri, dettati dal consigliere economico di Renzi, è una società pubblica.
 ...E intanto gli altri politici stavano a guardare o erano "assenti". ...E per il futuro cosa faranno?
....Chi c'è batta un colpo!