Ogni anno, il sabato che precede la seconda domenica di settembre, Cannalonga si veste a festa, vivendo la magia della fiera ultracentenaria della "Frecagnola".
Piazza del popolo |
La festa risale al XV secolo quando era chiamata "Fiera di Santa Lucia" poiché si teneva il 13 dicembre.
Il nome "frecagnola" però si fa risalire alla metà del 1600, allorquando il governatore dello stato di Novi da cui dipendeva il territorio di Cannalonga, costrinse i giovani del luogo ad arruolarsi e, poichè ciò avveniva a settembre, quando ferveva il lavoro nei campi, ciò era considerata una fregatura, donde "frecagnola".
Palazzo Mogrovejo |
Palazzo Torrusio dimora del vescovo Vincenzo Torrusio plenipotenziario alla corte dei Borboni di Napoli |
Scala in pietra nel borgo antico |
Passeggiata nei vicoletti | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pasquale Rizzo, Di Nardo Giuseppe ed il suo bel cavallo |
Imponente arcata del palazzo Torrusio che permette l'accesso alla piazza |
Già Via Capo, oggi G.iovanni XXIII |
La bellissima piazza del popolo |
Via Fontanella |
Arco prospiciente Piazza del Popolo | FIERA |
Le baracche |
Giovanni De Vita titolare della baracca "Pina e Giovanni" |
Staff della " Baracca Pina e Giovanni" |
Casa costruita su sperone di roccia |
Gli zampognari |
Zia Maria Cortazzo " cu li munnuli e l'areana" e zio Carmine Rea "cu cuddara, bastuni e nacchere" |
Campanile della chiesa dell'Assunta |
Artigianato del ferro battuto |
Palazzo Cafaro |
Pasquale Rizzo con le "zie" di via Fontanelle |
Prof. Nicola Maiese ed ex sindaco Gigi Pasca |
La Frecagnola però non è solo una manifestazione fieristica, ma anche un evento culturale e socializzante, infatti nei cinque giorni in cui si svolge, si alternano momenti di musica folk cilentana
Chiesa di Santa Maria Assunta
Le opere sacre di De Matteis
Nella chiesa sono esposte le opere del grande pittore cilentano Paolo De Matteis, nato a Piano Vetrale nel 1662 e
morto a Napoli il 1728.
I quadri,
tranne uno, sono copie e rappresentano: La fuga in Egitto che è un
capolavoro della produzione giovanile e che presenta , sullo sfondo, uno
sperone roccioso su cui è adagiato Gioi.
Spesso
l'artista dipinge nei suoi quadri elementi del paesaggio cilentano
rivelando l'attaccamento e l'amore per la propria terra.
Altri
capolavori sono il San Giovanni giovane, la splendida Annunciazione, la
Sacra Famiglia e San'Antonio; mentre il capolavoro
mondiale - La deposizione di Cristo morto - con i suoi effetti
caravaggeschi e tridimensionali , abbiamo potuto ammirarlo nel museo
diocesano di Vallo della Lucania.
Gioiello
della mostra di Cannalonga è il quadro sottostante, autentico e non in
copia, che rappresenta un bellissimo volto di Madonna
affreschi ed il prezioso organo. La chiesa custodisce inoltre reperti di epoca paleolitica
La mostra delle opere mitologiche di De Matteis
viene
effettuata nel cortile del palazzo ducale Mogrovejo dove si possono
ammirare: affreschi che rappresentano il patrono del paese San Toribio
Mongrovejo, statue di pietra, sculture di Luigi Vigorito e sculture in
gesso, pietra, marmo e legno del laboratorio dell'Accademia delle arti
di Cannalonga.
Come conclusione delle manifestazioni culturali c'è stata, nell'ultimo giorno, la
rievocazione storica degli eventi del brigantaggio postunitario col
"Processo a Giuseppe Tardio" capobrigante cilentano.
Ideatori del
processo sono gli avvocati Marco Fimiani e Franco Castiello, mentre a
rappresentarlo, oltre ai suddetti avvocati che hanno tenuto l'arringa,
c'è stata la corte giudicante formata dal prof. Don Luigi Rossi nel
ruolo di presidente, la prof.ssa Marilù De Luca e la preside Greco come
giudici, il prof. Pasquale Rizzo che ha impersonato l' imputato Giuseppe
Tardio.
Verdetto finale: condanna.
La ricostruzione
delle dinamiche processuali a mio avviso, sono servite non solo a
fornire un giudizio obiettivo ed a fare chiarezza sulla figura di Tardio
e del brigantaggio, ma anche a
stimolare riflessioni sull'attuale periodo storico meridionale.
Ad
arricchire la festa, però,contribuisce sicuramente la giovialità degli abitanti e
la bellezza e preziosità del piccolo borgo che si affaccia sul mare di
Elea.
Entrando nel paese si può ammirare il settecentesco palazzo
Torrusio con la facciata dominata da eleganti torri e, proseguendo sotto
l'arcata imponente, si giunge nella incantevole Piazza del Popolo su cui
si affacciano: il cinquecentesco Palazzo della famiglia
Mongroveja ,di origini spagnole, che dominò il casale di Cannalonga dalla
fine del '600 per circa due secoli . Sulla stessa piazza troviamo la
chiesa dell'Assunta che custodisce tele e statue lignee del '600 e
reperti archeologici di età paleolitica.
(Gilda Petrone)
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Cannalonga Frecagnola mercato boario
Sindaco Tangredi
Gastronomia e musica
Processo a Tardio
con Gianni Morandi ospite della festa
Ogni
anno l'Ente Fiera, guidata dal presidente dott. Domenico Pizzolante,
sceglie un argomento culturale da trattare. Quest'anno il tema
conduttore è l'arte con riferimento ad artisti cilentani ed
internazionali.
Il manifesto della fiera rappresenta l'opera " Io e il villaggio" del pittore russo, naturalizzato francese Chagall.
In
questo dipinto lo spazio è diviso in triangoli che convergono al centro
verso il muso della mucca. Al profilo verde di Chagall si contrappone,
in un intrecciarsi di sguardi, il profilo della mucca nella cui
mandibola è inserita l'immagine di una donna che munge.
Sullo
sfondo, in alto, compaiono due figure, un uomo con la falce ed una donna
a testa in giù, mentre le case del villaggio sono disposte ad arco ad
indicare la curvatura della terra. L'artista, attraverso l'immagine ed
il colore ci trasporta in una realtà dove uomini ed animali vivono in
armonia e ci fanno pensare alle comunità campestri del nostro Cilento,
dove il tempo è scandito dai ritmi della natura. Questo mondo rimane
indelebile nel ricordo di chi è costretto a lasciarlo, come l'artista
russo e come i nostri emigranti; questo mondo, nella sua semplicità e
nella bellezza vergine, spinge i Cilentani ad amarlo tanto da
"cantarlo" in tutte le forme di arte e di cultura.
FINE
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