Agosto 2019
L'arrivo del nuovo parroco don John squarcia le tenebre di indifferenza ed immobilismo che offusca il cielo di Piaggine e suscita una ventata di nuove speranze e spirito d'iniziativa.
Il parroco, che sostituisce il vecchio Don Aniello, offre un modello di liturgia basato su progetti ed attività che suscitano nuovo entusiasmo nella popolazione con la quale egli entra immediatamente in sintonia conquistando il cuore di grandi e piccini.
Dopo un mese dall'incarico, il vescovo di Vallo della Lucania Mons. Ciro Miniero decide, senza dare spiegazioni, di rimuovere don John inviandolo a Rocca d'Aspide e di affidare la parrocchia di Piaggine e Valle dell'Angelo a don Loreto che è già a capo delle chiese di Laurino e di Campora.
Appresa la cattiva notizia, il paese, mortificato, temendo di ripiombare nel buio, invita il Sindaco ad intercedere presso il vescovo affinché receda dalla propria decisione...ma non vede soddisfatta la propria richiesta. Intraprende pertanto un'azione di protesta pacifica attuando veglie di preghiera in chiesa, coinvolge giornali e TV e fa una raccolta di firme con lettera di petizione al vescovo perché non separi il popolo di Piaggine e Valle dell'Angelo dal pastore in cui si riconosce e nel quale ha riposto tanti auspici per il futuro sociale dei propri figli.
Piaggine è un paese che è stato lasciato nel più totale abbandono dalle allettanti e false promesse dei politici. Pur vantando molteplici risorse paesaggistiche, risente di una massiccia emigrazione giovanile e di conseguente invecchiamento e decremento demografico. Non riesce a decollare oltre che per mancanza di capitali da investire anche perché il turismo è ostacolato da strade tortuose e dissestate.
Dimenticati dal mondo, si sperava almeno di non essere abbandonati da Dio o meglio dalla Curia e ... invece no: Sua Eccellenza Ciro Miniero sembra irremovibile e domenica 29 settembre don John saluterà i fedeli di Piaggine!
Speriamo proprio che il nostro vescovo riveda i suoi piani poiché il popolo di Piaggine si ritiene tradito e nuove proteste si "avvisano" all'orizzonte.
Gilda
Gilda
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