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lunedì 25 giugno 2012

Il regista del film " Non è più tempo di martiri" a Piaggine (Cilento)

Il regista Massimo Smuraglia

Massimo Smuraglia, direttore artistico presso la scuola di cinema  Anna Magnani, nonché regista del film "Non è più tempo di martiri", assieme a Chiara Luccianti (sempre della citata scuola ), Pina e Valentina Tonelli di Campora, è stato a Piaggine (Salerno), nel cuore del Parco nazionale del Cilento, al fine di individuare un casting di attori non professionisti ed inoltre  le location  in cui ambientare le vicende del film.
Il film, finanziato dalla Comunità Montana Calore salernitano, dalla provincia di Salerno e dal comune di Campora, tratterà della figura del padre cappuccino Giuseppe Feola di Campora, ucciso dalla banda brigantesca di Giuseppe Tardio di Piaggine nel giugno del 1863 poiché liberale e contrario al potere temporale del Papa e dei Borbone.

 Massimo Smuraglia, intervistato da noi, naturalmente non ha potuto fornirci la trama del film, ma è stato molto gentile ed alcune cose ce le ha rivelate.

Il film non sarà un documentario, ma una  fiction che metterà in evidenza la figura di padre Feola e di suo fratello Toribio. La chiesa della Madonna del Carmine di Piaggine sarà la location dove il frate cappuccino farà la sua omelia. Di Giuseppe Tardio, figura di non facile interpretazione secondo il parere del regista, si rappresenterà il processo presumibilmente nel tribunale di Laurino.

Era stata suggerita anche la location del palazzo Tommasini i cui antichi proprietari erano stati dei capimassa  e ben si prestava all' uopo poiché all'interno delle cantine contiene dei cunicoli da cui i briganti del Risorgimento potevano fuggire raggiungendo il fiume e dileguandosi nelle macchie, ma purtroppo non sarà possibile utilizzarlo per assenza dei proprietari.

Numerose (una trentina) sono state le persone, soprattutto giovani, che hanno fornito i loro nomi proponendosi come futuri attori. Valentina Tonelli ci ha informato che essi non faranno solo comparse  o avranno ruoli secondari, ma saranno anche protagonisti, mentre il presidente del tribunale sarà rigorosamente un attore settentrionale.

Smuraglia e la Luccianti che scelgono attori non professionisti del popolo, mi ricordano Ermanno Olmi che, col suo "Albero degli zoccoli", fece la stessa cosa, riscuotendo molto successo.

Questo film, a mio avviso,  saprà interpretare al meglio il fenomeno storico del brigantaggio postunitario, la mentalità che lo ha creato e la cultura dominante del meridione e , contrariamente a quanto affermato dal regista che per necessità ha dovuto mantenere una certa riservatezza, penso che farà riferimento anche al presente: ce lo fa capire il titolo: "Non è più tempo di martiri".

Sarà la Scuola di cinema Anna Magnani di Prato a girare la fiction presumibilmente dal 21/7/12 al 5/8/12, nel Territorio di Piaggine. 

A tutti i futuri Piagginesi attori non professionisti auguro un proficuo lavoro!





venerdì 22 giugno 2012

PIAGGINE - TAGLIO DEI BOSCHI DEL CERVATI: il comune ottiene il permesso della regione.


 Il massiccio del monte Cervati (1898 m..s.l.m.) e le montagne che gli fanno corona hanno costituito da sempre una grande risorsa economica ed un' attrattiva naturalistica e paesaggistica per i turisti amanti della montagna.

Con delibera del 14/06/2012 la giunta comunale di Piaggine  approva il progetto di taglio dei boschi delle particelle n. 49,51,55,57 e 58 del PAF.

I piani di taglio hanno ottenuto il parere favorevole dell'Ente Parco del Cilento e Vallo di Diano, dello Stapfs di Salerno, della Comunità Montana, nonché della commissione regionale in data 26/04/2012.

Su proposta del Sindaco che ritiene indispensabile provvedere alla vendita immediata del materiale legnoso, si delibera di approvare il progetto e si dà mandato al tecnico del comune di provvedere ad effettuare l'asta.

Il bando d'asta pubblica si terrà il 3 luglio 2012 presso la sede municipale con i seguenti prezzi a base d'asta:
particella 49 euro 14.900,00
particella 51 euro 37.250,00
particella 55 euro 46.250,00
particella 57 euro 34.600,00
particella 58 euro 14.600,00


Clicca sui link per vedere:
1) http://albopiaggine.asmenet.it/download.php?down=1&id_file=670&id_doc=15110603&sez=p&data1=15/06/2012&data2=30/06/2012&view=si
2)http://albopiaggine.asmenet.it/index.php?sez=p






martedì 19 giugno 2012

Si girerà tra Piaggine e Campora il film " NON E' PIU' TEMPO DI MARTIRI"-Regia Massimo Smuraglia

 Dal 21 luglio al 5 agosto, nel Cilento, tra Piaggine e Campora, si girerà il film "NON E' PIU' TEMPO DI MARTIRI" con la Regia di Massimo Smuraglia. 

Non conosco la trama del film, ma sicuramente , a giudicare dal titolo, sarà un'esaltazione della figura del frate cappuccino Giuseppe Feola, nato a Campora, vissuto tra il 1813 ed il 1863, animato da ardore religioso e da fervore patriottico e dedito ai poveri che provvedeva anche ad istruire.

Egli, che pure faceva parte del clero, ebbe il torto di scrivere un libro contro il potere temporale del papa e di inneggiare a Vittorio Emanuele II. e perciò fu sorvegliato e costretto dalle autorità a peregrinare da un convento all'altro.

Da liberale, si contrappose ai Borbone, ormai in esilio  e quindi subì la vendetta dei briganti che parteggiavano sia per Francesco II di Borbone che per il papa.

Il film sarà  un'esecrazione del fenomeno del brigantaggio e della figura del capobrigante piagginese Giuseppe Tardio che ordinò di fucilare il frate?
-Così racconta A. Caiazza: "Il padre Giuseppe Feola fu messo nella piazza con le spalle al muro e tre briganti... eseguirono la sua fucilazione. Ma le pallottole sparategli al petto non bastarono a uccidere il cappuccino. La cosa fu riferita al maggiore Tardio che ordinò di finirlo a colpi di stilo ( e secondo la versione di Raffaele Lettieri- poi smentita in fase processuale- lo stesso Tardio, quasi indispettito che il padre non volesse morire, gli diede un colpo di sciabola finendolo).-

Oppure sarà un'analisi storicamente rivisitata della situazione socio-economica del Regno delle Due Sicilie sottoposto all'invasione sabauda  ed all'imposizione di nuove leggi, estranee ed inique, alle popolazioni del Sud? Leggi e provvedimenti che porteramnno alla nascita dell' annosa questione meridionale ancora irrisolta?

Rappresenterà questo film la storia "dei senza storia" ossia dei piccoli contadini, dei braccianti e di  tutta la povera gente analfabeta, costretta a subire  una doppia violenza: da un lato le vessazioni dei Piemontesi  e dall'alro le prepotenze  dei briganti?


La realtà storica non è un'immagine piatta, ma è poliedrica, formata da mille sfaccettature di cui bisogna tener conto, se si vuole fornire una visione corretta degli avvenimenti passati!








sabato 9 giugno 2012

Intervista al neosindaco GUGLIELMO VAIRO

Le giornaliste Annavelia Salerno di Voci dal Cilento e Katiuscia Stio di Pagine del Cilento( di cui vi proponiamo le interviste) hanno seguito con interesse la disamina delle problematiche inerenti la realtà del nostro paese che è stata fatta sulle pagine dei social-network ed in particolare su Piagginenews.

 Un numero sempre crescente di  utenti, giovani e non , ha visualizzato le pagine del blog e di Facebook fornendo il proprio contributo di idee, commentando le informazioni proposte  e contribuendo sicuramente a creare un' opinione politica che, in parte, ha determinato la formazione delle liste ed i risultati delle elezioni amministrative a Piaggine.

Molti giovani, che più volte, tramite internet, sono stati invitati ad apportare un alito di freschezza nella politica amministrativa di Piaggine e che però non se la sono sentita di partire da soli, hanno individuato in Guglielmo Vairo la persona che li avrebbe rappresentati.

In realtà Guglielmo, la cui lista non conteneva solo elementi giovani,  ha saputo coniugare l'entusiasmo dei giovani con le strategie politiche dei vecchi e, favorito anche da un elettorato adulto desideroso di voltar pagina, ha portato la sua lista alla vittoria.

Determinanti sono stati anche gli errori dei vecchi politici e della lista del dott. Vertullo che era una lista di tutto rispetto, ma che non si è presentata come la lista del cambiamento contenendo al suo interno l'ex sindaco Pipolo, facile bersaglio poiché aveva operato per diversi decenni nel paese.

Sembrerà strano, ma Piaggine "ha parlato" soprattutto col silenzio ed è riuscito ad ottenere maggiori consensi, nella nuova lista, proprio chi non si è esposto, non ha fatto nessun discorso dal palco, ma ha utilizzato il tradizionale metodo di far politica "porta a porta".

Terminato il periodo elettorale "delle parole", ora è giunto il momento di passare ai fatti  e "tra il dire ed il fare ..." ci sarà una situazione molto impegnativa poiché, rispetto al passato,  c'è la grande novità di un elettorato libero, desideroso di cambiamento e che ha riposto grandi aspettative nella lista Vairo.

 Un elettorato interessato ad ottenere la crescita del proprio paese tramite un vero cambiamento, utilizzando nuovi veri comportamenti politici, che si basino sul rispetto della legalità, della trasparenza e sull' abbandono del clientelismo e dell'appoggio al" politico provinciale o regionale di turno": I politici prendono i nostri soldi non per fare favori, ma per fare il proprio dovere offrendo al territorio ciò che gli spetta!

D'altro canto bisogna considerare che, con il nuovo metodo elettorale, se è vero che il Sindaco gode di maggiore autonomia, è pur vero che è molto più vulnerabile perché, essendo inferiore il numero dei consiglieri, basta non avere il consenso della maggtioranza per  trovarsi in difficoltà.

Molti di noi pensano che il Sindaco Vairo, da persona intelligente qual è, abbia preso in considerazione le diverse componenti e realtà nuove e vecchie dell'elettorato che lo ha sostenuto, che conosca la realtà del proprio paese e che saprà fornire le risposte attese!

Auguri al neosindaco ed alla nuova amministrazione!

Per vedere le due interviste clicca, per la prima sul video e per la seconda sul link



http://www.youtube.com/watch?v=p34Z0jitbGE&feature=share


lunedì 4 giugno 2012

Addio al Dottore Pecora, cittadino onorario di Piaggine

 

Oggi piazza Vittorio Veneto è più vuota, più povera, poiché priva della presenza gioviale e discreta  del dottore Pecora che ogni mattina  giungeva  a Piaggine con la sua cinquecento rosso fiammante vecchio tipo.

Il dottore ha segnato il punto, concludendo l'ultimo capitolo del libro della sua vita. Un libro ricco di conoscenza che spaziava in ogni campo dello scibile umano e parimenti intriso di saggezza , di competenza e di amore per la cultura e per il prossimo.

Grati per l'esempio che ci ha offerto, noi Piagginesi vogliamo ricordarlo proponendovi la visione di questo filmato.
Addio dottore, ti salutiamo con la consapevolezza che il Regno dei Cieli ti spalamcherà le sue porte!

domenica 3 giugno 2012

PIAGGINE (Cilento)- Un po' di storia: Giuseppe Tardio

Giuseppe Tardio
La nascita del nuovo Regno d'Italia suscitò delusioni e malcontenti nelle masse popolari meridionali poiché vedevano svanire il loro sogno di giustizia  e l'atavica aspirazione al possesso di un pezzo di terra. I grandi proprietari terrieri si erano impossessati delle terre demaniali ed i contadini rimasero privi anche degli usi civici di cui avevano goduto precedentemente; la conseguenza di questo malessere fu la rivolta sociale che assume nome di brigantaggio ed il rimpianto per la vecchia dinastia borbonica.

 Il maggior rappresentante del lealismo filoborbonico e della rivolta nel Cilento fu Giuseppe Tardio.
Egli nacque nel 1834 da famiglia di modesti contadini  a Piaggine Soprane; si laureò in giurisprudenza e manifestò (nel 1859) sentimenti liberali che gli procurarono un anno di prigione nelle carceri borboniche; liberato nel 1860, presentò domanda come ispettore di Polizia al ministro della Polizia generale dei Savoia, ma i borghesi agrari di Piaggine tramarono contro di lui e lo fecero arrestare.

Rinchiuso nelle carceri di Laurino riuscì ad evadere e riparò a Roma dove  si mise al servizio dei Borbone, sia perchè si era reso conto che i signori borghesi ed agrari si erano schierati col nuovo stato e quindi per vendicarsi sia perché le sue origini contadine lo spinsero a lottare contro gli sfruttatori.

Si diede  pertanto alla lotta armata sostenendo la distribuzione delle terre ai braccianti  ed auspicando il ritorno di Francesco II sul trono nel Regno delle Due Sicilie.

 Con la convinzione che i suoi progetti potessero realizzarsi, raccolta una piccola banda di  uomini nello Stato Pontificio, nel settembre del 1861 sbarcò a Punta Tresina, presso Agropoli e si diresse verso le montagne di Piaggine dove si trattenne fino a dicembre quando si recò a Centola, paese in cui si era costituita una banda di briganti di cui assunse il comando. Nel luglio 1862 diede luogo ad un forte movimento insurrezionale nel Cilento coinvolgendo i paesi di Pisciotta, Laurito, Camerota, Massicelle, Futani, Abatemarco, Foria, Licusati, Celle di Bulgheria, Alfano e Caselle in Pittari e, sovvenzionato dai Borbone, compì molte imprese contro i latifondisti e contro la polizia piemontese.

Dopo un periodo di stasi, durante l'inverno 1862/63 la banda ricominciò la sua attività e nel 1865 un comitato segreto borbonico, che era stato istituito a Salerno, cercò di unificare la banda di Tardio con quella di Manzo (avellinese), ma il progetto fallì ed i componenti del comitato furono arrestati, la banda Tardio fu sgominata a Magliano in uno scontro con la Guardia Nazionale ed i carabinieri.

Il capobrigante Tardio, sebbene ferito, riuscì a raggiungere Roma dove viveva sotto falso nome, ma un suo ex compagno per intascare la taglia di 5000 ducati rivelò a Nicola Mazzei dove si nascondesse. Mazzei, recatosi a Roma, riconobbe Tardio e lo denunciò facendolo arrestare(1870). Condannato a morte, durante il processo si difese strenuamente dall'accusa di essere un delinquente, scrivendo tra l'altro:

« Io non sono colpevole di reati comuni poiché il mio stato, il mio carattere e la mia educazione non potevano mai fare di me un volgare malfattore; io non mi mossi e non agii che con intendimenti e scopi meramente politici; talché non si potrebbe chiamarmi responsabile di qualsivoglia reato comune che altri avesse per avventura perpetrato a mia insaputa contro la espressiva mia volontà e contro il chiarissimo ed unico scopo per cui la banda era stata da me radunata ».
Successivamente la pena fu commutata nel carcere a vita e fu relegato nell'isola di Favignana dove morì il 13 giugno 1892.
                              Gilda Petrone

























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