Massimo Smuraglia ed il suo cast |
NON E' PIU' TEMPO DI MARTIRI Trailer
(Clicca sul link per vedere)
Regia di Massimo Smuraglia. Interpreti scelti fra gli abitanti dei Paesi Campora e Piaggine nel Cilento
Tra gli interpreti oltre al presidente della Comunità Montana Calore Salernitano, i neoattori di Piaggine: Pasquale Rizzo, Carmelo Arcaro, Emiddio Petraglia ed altri.
Il film è una rappresentazione della figura del frate cappuccino Giuseppe Feola, nato a Campora, vissuto tra il 1813 ed il 1863, animato da ardore religioso e da fervore patriottico e dedito ai poveri che provvedeva anche ad istruire.
Egli, che pure faceva parte del clero, ebbe il torto di scrivere un libro contro il potere temporale del papa e di inneggiare a Vittorio Emanuele II e perciò fu sorvegliato e costretto dalle autorità a peregrinare da un convento all'altro.
Da liberale, si contrappose ai Borbone, ormai in esilio e quindi subì la vendetta dei briganti che parteggiavano sia per Francesco II di Borbone che per il papa.
-Così racconta A. Caiazza: "Il padre Giuseppe Feola fu messo nella piazza con le spalle al muro e tre briganti... eseguirono la sua fucilazione. Ma le pallottole sparategli al petto non bastarono a uccidere il cappuccino. La cosa fu riferita al maggiore Tardio che ordinò di finirlo a colpi di stilo ( e secondo la versione di Raffaele Lettieri- poi smentita in fase processuale- lo stesso Tardio, quasi indispettito che il padre non volesse morire, gli diede un colpo di sciabola finendolo).-
Il film è una rappresentazione della figura del frate cappuccino Giuseppe Feola, nato a Campora, vissuto tra il 1813 ed il 1863, animato da ardore religioso e da fervore patriottico e dedito ai poveri che provvedeva anche ad istruire.
Egli, che pure faceva parte del clero, ebbe il torto di scrivere un libro contro il potere temporale del papa e di inneggiare a Vittorio Emanuele II e perciò fu sorvegliato e costretto dalle autorità a peregrinare da un convento all'altro.
Da liberale, si contrappose ai Borbone, ormai in esilio e quindi subì la vendetta dei briganti che parteggiavano sia per Francesco II di Borbone che per il papa.
-Così racconta A. Caiazza: "Il padre Giuseppe Feola fu messo nella piazza con le spalle al muro e tre briganti... eseguirono la sua fucilazione. Ma le pallottole sparategli al petto non bastarono a uccidere il cappuccino. La cosa fu riferita al maggiore Tardio che ordinò di finirlo a colpi di stilo ( e secondo la versione di Raffaele Lettieri- poi smentita in fase processuale- lo stesso Tardio, quasi indispettito che il padre non volesse morire, gli diede un colpo di sciabola finendolo).-
Rappresenterà
questo film la storia "dei senza storia" ossia dei piccoli contadini,
dei braccianti e di tutta la povera gente analfabeta, costretta a
subire una doppia violenza: da un lato le vessazioni dei Piemontesi e
dall'alro le prepotenze dei briganti?
Certamente, credo, non sarà un'esaltazione delle prepotenze, delle violenze e dell'omertà perpetrate dai briganti nei confronti delle popolazioni locali, la maggior parte delle quali stentava a "sbarcare il lunario" e si disinteressava sia della politica che delle questioni istituzionali!
Tra non molto avremo modo di prendere visione dell'intero film e ci renderemo conto dell'interpretazione che Smuraglia ha dato del fenomeno del brigantaggio postunitario. Intanto gustatevi questo trailer!
Gilda Petrone
Gilda Petrone